San Damaso I, Papa

Damaso è un nome di origine greca, con una storia antichissima, perché lo troviamo già nell’omerica Iliade. Deriva da un verbo che voleva dire ” domare “, ed è probabilmente forma abbreviata di un nome composto, come “domatore di cavalli” o simili. La familiarità del nome di Damaso è legata alla grande suggestione che da millenni, le Catacombe romane hanno esercitato sui cristiani. Perché Damaso, Papa del IV secolo e Santo della Chiesa, fu il più antico esploratore e archeologo delle catacombe romane. Spagnolo d’origine, ma probabilmente nato a Roma, Damaso venne eletto Papa, non senza contrasti, nel 366. La pace costantiniana aveva consentito ai Cristiani di costruire liberamente chiese e grandi basiliche. Furono perciò abbandonati gli antichi e nascosti luoghi di culto che, vuotati dalle reliquie dei ” Santi ” sembravano destinati a cadere in rovina.

Papa Damaso riportò la tradizione verso le Catacombe, facendo eseguire lavori dì consolidamento e di ampliamento. Egli impedì così gli effetti irreparabili del completo abbandono di quei sepolcreti sotterranei. Via via che rintracciava e identificava le tombe dei Martiri, Papa Damaso, che era buon letterato le contrassegnava con epigrafi poetiche esaltanti le virtù di quegli antichi compagni di fede, noti o ignoti.

Non si pensi però che il Papa se ne stesse quasi nascosto dentro le Catacombe, a comporre le sue elaborate e poetiche epigrafi. Al contrario, fu Pontefice degno del proprio tempo, e tenne alto il prestigio della Chiesa romana, in un’epoca ricca di personaggi altissimi, come Sant’Ambrogio di Milano, San Girolamo e Sant’Agostino. La passione di archeologo era nutrita, in Damaso, da una profonda pietà, e la sua azione apostolica era guidata da un alto senso di responsabilità.

Sotto di lui si consolidò l’autorità della Chiesa romana, e l’eresia ariana venne quasi a spegnersi. Davanti all’Imperatore, egli affermò sempre, con serena fermezza, “l’autorità della Sede Apostolica”, secondo l’espressione coniata proprio sotto di lui. Fu lui che ordinò a San Girolamo la traduzione latina e la revisione della Bibbia; fu lui che ottenne, a Roma, la separazione dello Stato dal Paganesimo.

Seppe legare alla Sede Apostolica tutte le Chiese e ottenne dal potere civile il massimo rispetto. Onorando la memoria dei Martiri, nelle Catacombe, egli affermava l’unicità e la continuità di quella Chiesa per la quale i testimoni della fede avevano versato il proprio sangue; ribadiva la sovranità dello spirituale sul temporale, esaltando non i grandi del mondo, ma i campioni di Cristo.

Nella cosiddetta Cripta dei Papi, da lui esplorata nelle Catacombe di San Callisto, egli scrisse, alla fine di una lunga iscrizione: “Qui io, Damaso, desidererei far seppellire i miei resti, ma temo di turbare le pie ceneri dei Santi “. Si preparò infatti la sepoltura, con umiltà e discrezione, in un luogo solitario, lungo la Via Ardeatina.

 

Lo stesso giorno nel Martirologio Romano, la Chiesa commemora:

– Nel territorio di Amiens nella Gallia belgica, ora in Francia, santi Vittoríco e Fusciano, martiri.

– A Piacenza, san Sabino, vescovo, che chiamò folle intere alla fede in Cristo, istituì monasteri per le vergini e lottò coraggiosamente per la verità nicena.

– A Costantinopoli, san Daniele, detto Stilita, sacerdote, che, dopo aver condotto vita monastica e superato molte difficoltà, seguendo l’esempio di vita di san Simeone, alloggiò sull’alto di una colonna per trentatré anni e tre mesi fino alla morte, imperterrito davanti all’impeto del freddo, del caldo o dei venti.

– Nel monastero di Himmerod vicino a Treviri in Germania, beato Davide, monaco, che, debole nel corpo, fu accolto a Chiaravalle da san Bernardo, che lo mandò poi con dei confratelli in Germania a fondare un nuovo monastero, dove giorno e notte attese alla preghiera e alle opere buone.

– A Siena, beato Franco Lippi, eremita dell’Ordine dei Carmelitani, insigne per la grande austerità di vita.

– Nel territorio di Camerino nelle Marche, beato Ugolino Magalotti, eremita del Terz’Ordine di san Francesco.

– A Sant’Angelo in Vado sempre nelle Marche, beato Girolamo, sacerdote dell’Ordine dei Servi di Maria, che nella solitudine e nel silenzio raggiunse la sapienza della santità.

– A Nagasaki in Giappone, beati Martino Lumbreras Peralta e Melchiorre Sánchez Pérez, sacerdoti dell’Ordine di Sant’Agostino e martiri, che appena entrati in questa città furono arrestati e gettati in una oscura cella e, infine, mandati al rogo.

– A Londra in Inghilterra, beato Arturo Bell, sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori e martire, che per il solo fatto di essere sacerdote fu condannato a morte sotto il re Carlo I e impiccato a Tyburn.

– In località detta El Saler vicino a Valencia in Spagna, beata Maria del Pilar Villalonga Villalba, vergine e martire, che, durante la persecuzione religiosa, seguì con il suo martirio le orme di Cristo.

– Nella cittadina La Aldehuela nella regione di Madrid sempre in Spagna, santa Mirabilia di Gesù Pidal y Chico de Guzmán, vergine dell’Ordine delle Carmelitane Scalze, che fondò molti monasteri in Spagna e in India, unendo la vita contemplativa a una operosa carità.

 

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