SANTA MARIA BERTILLA BOSCARDIN
Nacque a Brendola, nel Vicentino, il 6 ottobre 1888. I suoi, essendo poveri contadini, Anna Francesca fu costretta a interrompere la scuola dopo la terza elementare entrando a servizio presso una famiglia di agricoltori. Con l’aiuto del parroco, entrò nel 1905 nelle suore Maestre di Santa Dorotea Figlie dei Santissimi Cuori a Vicenza prendendo come nome religioso Maria Bertilla. Divenuta infermiera, lavorò nell’ospedale di Treviso, dove si dedicò a servire i malati nel corpo e nello spirito, infaticabile nell’aiutare le consorelle. Nonostante fosse stata colpita da un tumore a soli 22 anni, continuò con impegno il proprio lavoro, reso più faticoso dalle difficoltà e dalle tensioni della prima guerra mondiale. Mandata a Como, soffrì molto per l’incomprensione di qualche medico e della propria superiora senza mai lamentarsi o protestare. Tornata a Treviso, riprese il suo lavoro in ospedale nonostante l’aggravarsi della malattia. Morì a 34 anni, nel 1922. La sua grandezza spirituale sta nell’aver cercato nella fatica, nell’umiltà, nel silenzio, un’unione con Dio sempre più profonda. Le sue spoglie si trovano ora a Vicenza, nella Casa madre della sua comunità.
Lo stesso giorno nel Martirologio Romano, la Chiesa commemora:
– Commemorazione di san Cornelio centurione, che fu battezzato da san Pietro Apostolo a Cesarea in Palestina, primizia della Chiesa dei gentili.
– Ad Agen in Aquitania, ora in Francia, san Caprasio, martire.
– Ad Aussonce nel territorio di Reims sempre in Francia, san Sindolfo, eremita, che condusse vita solitaria, noto a Dio soltanto.
– A Salisburgo in Baviera, nell’odierna Austria, san Vitale, vescovo, che, originario dell’Irlanda, fu discepolo di san Ruperto, suo compagno di viaggi e imitatore delle sue fatiche e delle sue veglie; eletto da lui come suo successore, convertì alla fede in Cristo il popolo di Pinzgau.
– A Costantinopoli, sant’Andrea, detto in Crisi o Calibita, monaco e martire, che, nato nell’isola di Creta, più volte fustigato sotto l’imperatore Costantino Copronimo per il culto delle sacre immagini e sottoposto a tortura, morì precipitato tra le immondizie dalle mura della città.
– Presso Troyes lungo la Senna in Francia, sant’Aderaldo, arcidiacono, che diede lustro alla regola canonica con i suoi ammonimenti e con il suo esempio, anche mentre in Terra Santa era tenuto prigioniero dai Saraceni.
– A Savigny in Normandia, santa Adelina, prima badessa del monastero di Mortain, da lei fondato con l’aiuto di suo fratello san Vitale.
– A Leopoli in Ucraina, beato Giacomo Strepa, vescovo di Halicz, dell’Ordine dei Minori, insigne per sollecitudine pastorale e apostoliche virtù.
– A Vienna in Austria, beato Giacomo (Francesco Alessandro) Kern, sacerdote dell’Ordine Premonstratense: ancora studente, chiamato alle armi nella prima guerra mondiale e gravemente ferito, si dedicò in seguito con ogni sollecitudine al ministero pastorale, che esercitò per breve tempo, colpito da una lunga e inesorabile malattia, che egli accettò con fortezza d’animo, in pacifica obbedienza alla volontà di Dio.