Festa di san Bonaventura

Prima lettura

 Dal libro della Sapienza (8, 2-7.16-18)

Ho amato e ricercato la sapienza fin dalla mia giovinezza, ho cercato di prendermela come sposa, mi sono innamorato della sua bellezza.

Essa manifesta la sua nobiltà, in comunione di vita con Dio, perché il Signore dell’universo l’ha amata. Essa infatti è iniziata alla scienza di Dio e sceglie le opere sue. Se la ricchezza è un bene desiderabile in vita, quale ricchezza è più grande della sapienza, la quale tutto produce? Se l’intelligenza opera, chi, tra gli esseri, è più artefice di essa?

Se uno ama la giustizia, le virtù sono il frutto delle sue fatiche. Essa insegna infatti la temperanza e la prudenza, la giustizia e la fortezza, delle quali nulla è più utile agli uomini nella vita.

Ritornato a casa, riposerò vicino a lei, perché la sua compagnia non da amarezza, né dolore la sua convivenza, ma contentezza e gioia.

Riflettendo su tali cose in me stesso e pensando in cuor mio che nell’unione con la sapienza c’è l’immortalità e nella sua amicizia grande godimento e nel lavoro delle sue mani una ricchezza inesauribile e nell’assiduità del rapporto con essa prudenza e nella partecipazione ai suoi discorsi fama, andavo cercando come prenderla con me.

Parola di Dio

 

Vangelo

+ Dal Vangelo secondo Matteo (5, 13-19)

 In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà render salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini. Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli.

Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento. In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla legge, senza che tutto sia compiuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel regno dei cieli» .

Parola del Signore

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