Santi Quinto, Simplicio e compagni

Si tratta di un gruppo di 36 martiri che il ‘Martirologio Geronimiano’ elenca al 18 dicembre, classificandoli genericamente “in Africa”.

Oltre i nomi non vi sono indicazioni sufficienti a capire se sono morti tutti insieme, in un determinato luogo, e se sono tutti africani.

Il solo Quinto può identificarsi con il martire citato nella Lettera 71 di s. Cipriano, ucciso sotto Decio o Valeriano (251 o 253 ca.). In definitiva si può trattare di un gruppo di martiri di diverse epoche e di diverse regioni, accomunati nella celebrazione nello stesso giorno.

I loro nomi sono: Quinto, Simplicio, Pompinio, Paolo, Aritife, Cresto, Degno, Datulo, Feliciano, Mosé, Rogaziano, Martirio, Orato, Evasio, Vittoria, Privato, Tinno, Salvatore, Sito, Teturo, Vittorico, Celiano, Settimino, Rustico, Bassa, Lucania, Onorato, Saturnino, Ceciliana, Namfamone, Felice, Vincenzo, Aresto, Museo, Siddino, Adiutore.

È da ammirare il fatto che in tanta bufera persecutoria dei primi secoli del cristianesimo, si siano potuti raccogliere e tramandare almeno i nomi di questi sconosciuti cristiani, martirizzati in odio alla nuova religione.

Il nome Quinto deriva dal latino ‘Quintus’ e significa “quinto nato”; potrebbe però anche significare “nato nel quinto mese” che per gli antichi romani era il mese di luglio, giacché l’anno iniziava con marzo.

 

Lo stesso giorno nel Martirologio Romano, la Chiesa commemora:

– Commemorazione di san Malachia, profeta, che, dopo il ritorno da Babilonia preannunciò il grande giorno del Signore e la sua venuta nel tempio e che sempre e dovunque si deve offrire al suo nome una oblazione pura.

– A Tours nella Gallia lugdunense, ora in Francia, san Gaziano, primo vescovo, che si dice sia stato trasferito da Roma a questa città e sia stato sepolto nel cimitero cristiano del luogo.

– A Killaloe in Irlanda, san Flannano, vescovo.

– Nel monastero di Hildesheim nella Baviera, in Germania, san Vinebaldo, abate, che, di origine inglese, insieme al fratello san Villibaldo seguì san Bonifacio e lo aiutò nell’opera di evangelizzazione delle popolazioni germaniche.

– Sul colle Gòvoi nel Tonchino, ora Vietnam, Paolo Nguyen Van My, Pietro Truong Van Duong e Pietro Vu Van Truat, martiri, che, catechisti, saldi nella fede, morirono strangolati sotto l’imperatore Minh Mang.

– A Borgaro vicino a Torino, beata Nemesia (Giulia) Valle, vergine dell’Istituto delle Suore della Carità, che, insigne nel formare i giovani e guidarli all’amore del Vangelo, percorse sempre la via dei precetti del Signore nella carità verso il prossimo.

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