Beato Raffaele Chylinski, francescano sacerdote

Melchior Chyliński nacque a Wysoczko l’8 gennaio 1694 nel distretto di Poznan in Polonia, crebbe in ambiente sano e pio e terminati gli studi nelle scuole della sua città, abbracciò la vita militare divenendo ufficiale-alfiere, ma durò poco; ubbidendo alla chiamata di Dio che sentiva dentro di sé, a 21 anni si recò a Cracovia ed entrò nell’Ordine dei Frati Minori Conventuali e il 4 aprile 1715, ricevé l’abito da chierico cambiando il nome in Raffaele.

Terminato il noviziato fece la professione solenne e nel dicembre 1717 fu ordinato sacerdote. Fu frate conventuale di rara spiritualità, svolse il suo apostolato in vari conventi dell’Ordine specialmente a Cracovia e Lagiewniki, circondato da fama di santità.

Era un uomo di grande preghiera e allo stesso tempo di grande cuore per i poveri. Quando a Cracovia, nel 1736, scoppiò l’epidemia, si dedicò tutto ai malati compiendo ogni servizio, senza badare alla propria sicurezza. Con dedizione serviva i poveri, gli ammalati, i contagiati dall’epidemia, tutti coloro che venivano al suo convento a Lagiewniki (attualmente un quartiere della città di Lodz); spesso – ormai non avendo nient’altro – dava loro la propria porzione di pane o il proprio mantello. Poco dopo la sua morte ebbe inizio il processo di beatificazione, venne però interrotto a causa delle spartizioni della Polonia. Morì fra il rimpianto unanime dei confratelli a Lagiewniki il 2 dicembre 1741 a 47 anni circa.

 

Lo stesso giorno nel Martirologio Romano, la Chiesa commemora:

– Commemorazione di sant’Abacuc, profeta, che davanti all’iniquità e alla violenza degli uomini preannunciò il giudizio di Dio, ma anche la sua misericordia, proclamando: «Il giusto vivrà per la sua fede».

– A Roma, santa Viviana, martire, sotto il cui nome il papa san Simplicio intitolò una basilica sul colle Esquilino.

– Sempre a Roma nel cimitero di Ponziano sulla via Portuense, san Pimenio, sacerdote e martire.

– Ad Aquileia in Friuli, san Cromazio, vescovo, che, da vero costruttore di pace, pose rimedio alla condizione dei chiostri d’Italia distrutti da Alarico e alle sofferenze del popolo e, da sapiente interprete dei misteri del Verbo divino, elevò le menti alle più alte realtà.

– Nel monastero di Groenendaal nei pressi di Bruxelles in Belgio, beato Giovanni Ruysbroeck, sacerdote e canonico regolare, che espose insegnamenti mirabili sui vari gradi del- la vita spirituale.

– A Murcia in Spagna, beata Mariangela Astorch, badessa dell’Ordine delle Clarisse, che, donna di grande umità e dedita alla penitenza, offriva tanto alle monache quanto ai laici benigno conforto e consiglio.

– A Ivano-Frankivsk in Ucraina, beato Giovanni Slezyuk, vescovo e martire, al quale il Signore diede la palma della vita eterna per avere svolto instancabilmente in clandestinità sotto un regime ateo il suo ministero tra i fedeli di Rito bizantino e aver mantenuto con coraggio davanti ai persecutori ferma la sua fede in Cristo.

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