San Luca

San Luca

Dante, lo ha definito lo “scriba della mansuetudine di Cristo”, perché nel suo Vangelo prevalgono immagini di mitezza, di gioia e di amore. Nacque in Antiochia di Siria, da genitori pagani. Imparò la scienza medica e, allo scopo di perfezionare le sue cognizioni, intraprese diversi viaggi nella Grecia e nell’Egitto. Si portò poi a Troade per esercitarvi la sua professione: ma qui il Signore l’attendeva per un’altra missione più grande. Essendo passato di là l’apostolo Paolo a predicare il S. Vangelo, Luca, conquistato dalla verità, volle seguirlo nel sacro ministero e gli fu compagno fedelissimo fino alla morte. Lo si trova con l’apostolo delle genti a Filippi, Gerusalemme e Roma. Sostanzialmente suo discepolo, condivise la visione universale paolina della nuova religione e, allorché decise di scrivere le proprie opere, lo fece soprattutto per le comunità evangelizzate da Paolo, ossia in genere per convertiti dal paganesimo. Si incontrò tuttavia anche con San Giacomo il Minore, capo della Chiesa di Gerusalemme, con San Pietro, più a lungo con San Barnaba e forse con San Marco.

Verso il 60, mentre S. Paolo si trovava prigioniero a Cesarea, scrisse il terzo Vangelo in lingua greca.  Come ogni altro evangelista (come Marco, Matteo, Giovanni), Luca narra l’esperienza che la sua comunità cristiana ha fatto e fa della persona di Gesù: concretamente il significato dei suoi gesti, delle sue parole, delle sue azioni e lo riporta al contesto, al luogo e momento storico attuale.

La data di composizione degli Atti viene fatta risalire agli anni 63-64, quella del Vangelo ad un anno o due prima. Luca coltivava anche l’arte e la letteratura. Un’antica tradizione lo vuole addirittura autore di alcune “Madonne” che si venerano ancora ai nostri giorni, come in Santa Maria Maggiore a Roma.

È incerto il luogo della prima sepoltura. Vi sono tre città soprattutto che si appellano ad una tradizione di traslazione del corpo dell’evangelista: Costantinopoli, Padova e Venezia. Sono città quindi intorno alle quali e dalle quali si diffuse il suo culto. Secondo san Girolamo, le ossa di san Luca furono trasportate a Costantinopoli nella famosa basilica dei Santi Apostoli dopo la metà del IV secolo. Le sue spoglie giunsero poi a Padova, dove tuttora si trovano nella basilica di Santa Giustina.

Lo stesso giorno nel Martirologio Romano, la Chiesa commemora:

– Ad Antiochia in Siria, sant’Asclepiade, vescovo, che fu del novero degli insigni confessori della fede al tempo del- la persecuzione.

– A Pozzuoli in Campania, santi martiri Proculo, diacono, Euticio e Acuzio

A Riom in Aquitania, ora in Francia, sant’Amabile, sacerdote.

– Ad Asyut in Egitto, san Giovanni, eremita, che, tra i tanti segni di virtù, fu insigne anche per lo spirito di profezia.

– Ad Agen in Aquitania, ora in Francia, san Dulcedio, vescovo, che difese tenacemente la fede cattolica contro l’eresia ariana.

– A Orange in Provenza in Francia, san Fiorenzo, vescovo.

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