Sabato della II settimana di Avvento

Prima lettura

 Dal libro del Siràcide (48, 1-4.9-11)

Popolo di Sion, che abiti a Gerusalemme,

tu non dovrai più piangere.

A un tuo grido di supplica [il Signore] ti farà grazia;

appena udrà, ti darà risposta.

Anche se il Signore ti darà il pane dell’afflizione

e l’acqua della tribolazione,

non si terrà più nascosto il tuo maestro;

i tuoi occhi vedranno il tuo maestro,

i tuoi orecchi sentiranno questa parola dietro di te:

«Questa è la strada, percorretela»,

caso mai andiate a destra o a sinistra.

Allora egli concederà la pioggia per il seme

che avrai seminato nel terreno,

e anche il pane, prodotto della terra, sarà abbondante e sostanzioso;

in quel giorno il tuo bestiame pascolerà su un vasto prato.

I buoi e gli asini che lavorano la terra

mangeranno biada saporita,

ventilata con la pala e con il vaglio.

Su ogni monte e su ogni colle elevato

scorreranno canali e torrenti d’acqua

nel giorno della grande strage,

quando cadranno le torri.

La luce della luna sarà come la luce del sole

e la luce del sole sarà sette volte di più,

come la luce di sette giorni,

quando il Signore curerà la piaga del suo popolo

e guarirà le lividure prodotte dalle sue percosse.

Parola di Dio

 

Vangelo

+ Dal Vangelo secondo Matteo (17, 10-13)

 Mentre scendevano dal monte, i discepoli domandarono a Gesù: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elìa?».

Ed egli rispose: «Sì, verrà Elìa e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elìa è già venuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto. Così anche il Figlio dell’uomo dovrà soffrire per opera loro».

Allora i discepoli compresero che egli parlava loro di Giovanni il Battista.

Parola del Signore

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