Beato Onorato (Venceslao) Kazminsky, francescano cappuccino

Venceslao Kozminski (trasl. Konzminski o Kazminsky) nasce nel 1829, la famiglia lo educò cristianamente e lo fece studiare presso il ginnasio di Plock. Frequentando l’ambiente della scuola di belle arti di Varsavia, influenzato dall’illuminismo, abbandonò la fede. Arrestato nel 1846 dalla polizia zarista, poiché sospettato di far parte di una organizzazione politica, rinchiuso nel carcere di Varsavia, vi trascorse un anno durante il quale contrasse il tifo e temette la condanna a morte. Durante questo periodo aveva ricercato e trovato nuovamente la fede in Dio.

Nel 1848 entrò nel noviziato di Lubartòw, alla vestizione gli fu dato il nome di fra Onorato, fu ordinato sacerdote il 27 dicembre 1852, subito iniziò l’insegnamento ai chierici cappuccini, impegnato nella predicazione e nella direzione dei terziari francescani.

Nel 1863 i russi decretarono l’abolizione degli ordini religiosi, Onorato venne trasferito prima a Zahroczym e quindi a Nowe-Miasto.

Lottò contro il potere zarista che voleva staccare la chiesa polacca da quella di Roma, per mezzo della devozione mariana e della diffusione del Terzo Ordine Francescano. Di sicuro fu molto difficile operare in un paese dove era vietato fare apostolato e formare novizi, per questo motivo diffuse i valori evangelici interpretati dal terz’ordine formando varie congregazioni, queste vivevano il vangelo di Cristo così come si trovavano nella vita ordinaria, senza saio, senza convento, nascosti ma vivi nella fede. Queste congregazioni furono approvate dalla santa sede il 21 giugno 1889, ma in seguito a denunce furono imposte delle restrizioni a queste comunità.

Nel 1905 per motivi di salute non esercitò più il ministero nei confessionali ed iniziò una importante corrispondenza epistolare con i propri figli spirituali, circa 4000 lettere manoscritte sono conservate negli archivi di Varsavia, oltre alle sue numerose prediche, ad una “Enciclopedia mariana” e ad un diario spirituale.

Dal 1895 fu commissario generale dei cappuccini sotto la dominazione russa.

Morì all’età di 87 anni il 16 dicembre 1916, dal 1975 il suo corpo riposa nella chiesa di Nowe-Miasto.

Il 16 ottobre 1988 Giovanni Paolo II lo ha proclamato beato.

 

Lo stesso giorno nel Martirologio Romano, la Chiesa commemora:

– Commemorazione di sant’Aggeo, profeta, che, al tempo di Zorobabele, re di Giuda, esortò il popolo a riedificare la casa del Signore, nella quale affluiranno le ricchezze di tut- te le genti.

– Commemorazione di moltissime sante vergini, che in Africa durante la persecuzione vandalica sotto il re ariano Unnerico, patendo pesi e lame infuocate, coronarono felicemente con il martirio il loro combattimento per la fede.

– In Irlanda, san Beano, eremita.

– A Cisoing nella regione dell’Artois in Francia, sant’Everardo, che, conte del Friuli, fondò in questo luogo un monastero di canonici regolari, dove alcuni anni dopo la sua morte fu piamente deposto.

– A Vienne in Borgogna, nell’odierna Francia, sant’Adone, vescovo, che da monaco fu eletto vescovo e onorò degnamente la memoria dei santi componendo un martirologio.

– A Selz vicino a Strasburgo in Lotaringia, nell’odierna Francia, sant’Adelaide, imperatrice, che mostrò sobria giocondità verso i familiari, decorosa compostezza con gli estranei, instancabile pietà verso i poveri, munifica generosità nel- l’onorare le chiese di Dio.

– In Basilicata, san Macario da Collesano, monaco, che, insigne per l’umiltà e i digiuni, resse con saggezza vari cenobi tra i pendii del Mercurio e del Latiniano.

– A Genova, commemorazione del beato Sebastiano (Salvatico) Maggi, sacerdote dell’Ordine dei Predicatori, che predicò il Vangelo al popolo ligure e si occupò dell’osservanza della disciplina nei conventi.

– A Torino, beata Maria degli Angeli (Marianna) Fontanella, vergine dell’Ordine dei Carmelitani, insigne per le sue volontarie penitenze e per la virtù dell’obbedienza.

– A Rivalba in Piemonte, beato Clemente Marchisio, sacerdote, che, parroco del luogo, fondò l’Istituto delle Figlie di San Giuseppe.

– Vicino alla città di Mukdahan in Thailandia, beato Filippo Siphong Onphitak, martire, che, padre di famiglia, dopo l’allontanamento del sacerdote dal villaggio di Song-Khon fu nominato capo della comunità cristiana e, alle prime avvisaglie della persecuzione contro i cristiani, fu condotto con l’inganno presso il fiume Tum Nok e fucilato.

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