Santi Simone e Giuda, Apostoli

San Fortunato, vescovo di Poitiers alla fine del secolo VI, afferma che i due apostoli Simone e Giuda Taddeo furono seppelliti in Persia, dove secondo le storie apocrife degli Apostoli, sarebbero stati martirizzati. Le tradizioni conservate nel Breviario Romano fanno predicare la fede a Simone in Egitto e, con l’apostolo Giuda, in Mesopotamia dove soffrirono insieme il martirio. È un fatto che nell’antica basilica di S. Pietro a Roma c’era una cappella dei santi Simone e Giuda, dove si conservava il SS.mo Sacramento. Le notizie bibliche ci presentano Simone, soprannominato lo “zelota”, che nelle liste di Marco (3,18) è indicato fra gli Apostoli all’undicesimo posto, mentre in Luca (6,15) è al decimo. Quanto a Giuda, è sempre ricordato con Giacomo; Luca lo nomina come «Giuda di Giacomo», che potrebbe significare «figlio di Giacomo»; in tal caso, sarebbe distinto da «Giuda fratello di Giacomo» come l’Apostolo si presenta nella sua lettera, la settima delle “Lettere cattoliche”. Ma già gli antichi commentatori intesero Giuda come fratello di Giacomo il Minore, identificandolo con il «cugino del Signore», mentre figlio di Giacomo sarebbe Giuda Taddeo. Durante l’ultima cena (Gv. 14, 23), egli rivolse al Maestro la domanda perché si fosse manifestato soltanto agli apostoli e non a tutto il mondo. E Gesù disse: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui». In questa risposta si afferma una delle verità più consolanti che promettono a chi ama e osserva la parola di Gesù la venuta e l’inabitazione trinitaria dentro di lui. La sua lettera fu scritta probabilmente in Oriente, tra il 62 e il 66, prima della distruzione di Gerusalemme; era indirizzata ai cristiani dell’Asia Minore, provenienti al giudaismo, per prevenirli contro i falsi profeti che devastano la comunità cristiana con i loro errori di dottrina e di morale. È un documento prezioso della fede delle origini.

Lo stesso giorno nel Martirologio Romano, la Chiesa commemora:

– A Magonza nella Gallia belgica, nell’odierna Germania, san Ferruccio, martire, che, lasciato l’esercito per servire Cristo più liberamente e opportunamente, si tramanda sia morto martire.

–  Nei pressi di Como, san Fedele, martire.

–  Ad Ávila in Spagna, passione dei santi Vincenzo, Sabina e Cristeta, martiri, che furono crudelmente uccisi mentre fuggivano da Talavera de la Reina in questa città.

– A Thiers in Aquitania, ora in Francia, san Genesio, che si tramanda abbia lasciato questo mondo da martire, av- volto in bianche vesti.

–  Ad Amiens in Neustria, sempre in Francia, san Salvio, vescovo, dedito fin dalla giovinezza agli studi teologici e insigne per integrità di costumi.

–  A Meaux ancora in Neustria, san Farone, vescovo, che, dopo essere stato domestico del re, indotto da sua sorella santa Fara a servire Dio in pienezza, persuase sua moglie a prendere il velo delle consacrate, per potere essere così lui stesso ammesso nel clero; chiamato al governo pastorale, dotò la Chiesa di generose donazioni, eresse parrocchie e sostenne i monasteri.

–  Ad Annecy nella Borgogna, commemorazione di san Germano, abate, che, insigne per amore di solitudine, fondò e resse il priorato di Talloires.

– Nel Fujian in Cina, santi martiri Francesco Serrano, vescovo, e Gioacchino Royo, Giovanni Alcober e Francesco Díaz del Rincón, sacerdoti dell’Ordine dei Predicatori, che confermarono la stessa fede affrontando lo stesso martirio.

– Nel territorio di Cho’-Ra nel Tonchino, ora Vietnam, san Giovanni Da.t, sacerdote e martire, che fu decapitato per Cristo.

– Nel villaggio di Ejutla in Messico, san Roderico Aguilar, sacerdote e martire, che, impiccato dai soldati a un albero nel corso della persecuzione, portò gloriosamente a compimento il martirio che tanto aveva desiderato.

– Ad Alzira nel territorio di Valencia in Spagna, beato Salvatore Damiano Enguix Garés, martire, che, padre di famiglia, durante la persecuzione, portò a termine il combattimento per la fede.

– Nel villaggio di Gilet nello stesso territorio in Spagna, beato Giuseppe Ruiz Bruixola, sacerdote e martire, che nella stessa circostanza meritò di portare davanti a Dio onnipotente la palma della vittoria.

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *